lunedì 17 maggio 2010

maggio pazzerello


Finalmente il sole ha deciso di uscire allo scoperto e noi con lui! Patata ha una passione per l'erba del prato e non si stancherebbe mai di strapparla, annusarla e... tentare di mangiarla, perché no? Io invece mi godo il tepore e la vista del nostro orticello che a poco a poco sta progredendo. Le piante sono ancora piccole, noi tanto inesperti, ma annaffiare prima del tramonto è stata una delle cose che oggi mi ha regalato quella sensazione di pace che ha dato senso alla mia giornata.

sabato 15 maggio 2010

con le mani in pasta

Per lo svezzamento di Patata rimango in bilico tra l'apprensione ed un atteggiamento simil zen. Ha deciso che le cose mollicce non le piacciono, ma ha anche capito che le cose mollicce richiedono il cucchiaino, per cui ora rifiuta il cucchiaino. E non vuole essere imboccata. Quindi i suoi pasti si compongono di verdure lessate, pasta lessata, carne ai ferri e varie altre cose che può afferrare con le sue manine e portare alla bocca (e non solo alla bocca...)Questo è esattamente il principio dell'autosvezzamento direte voi! Certo, facile a dirsi! Ma la madre apprensiva che c'è in me, una volta appurato che almeno non si strozzi e riesca a gestire i piccoli (e grandi!) pezzi, si chiede quando potrà mai fare un pasto completo... Poi la mamma zen le risponde che prima o poi lo farà eccome! E meglio degli altri bambini che mangiano le pappe, visto che lei mangia i fusilli! Ed io fra queste due madri che faccio? Per il momento mi limito ad osservarla: sarà pure una normale bambina, ma quando mangia così è meglio della tv!

domenica 9 maggio 2010

non è mai troppo presto (nati per leggere)

Ieri pomeriggio abbiamo approfittato del sole un po' palliduccio per farci una passeggiata, io e Patata da sole, e ci siamo trovate nel cortile della biblioteca comunale da dove si può ammirare un panorama del nostro paesino. Ho visto la porta aperta e sono entrata per curiosare. Alla bibliotecaria ho detto: "Do' un'occhiata,... per lei invece è troppo presto" Ma lei mi fa "Ma no, non è troppo presto, aspetti un po'" e mi porta dei librini di stoffa colorati che Patata ha immediatamente afferrato e messo in bocca (sì lo so, ... i germi! Ma si farà gli anticorpi, ho pensato) L'ha fatta sedere su una mini sediolina appoggiata ad un coloratissimo 'libro/cuscino' e lei tutta felice mandava gridolini di gioia e masticava i suoi librini. Le ha fatto anche una tessera e così ci siamo portate a casa un bel librino in stoffa con applicazioni colorate ed effetti sonori e dei libri/cubi con gli animali. Per la mamma, un paio di libri su alimentazione e svezzamento (per restare in tema... mangereccio). E così, per caso, Patata è diventata la più giovane tesserata della biblioteca!

venerdì 30 aprile 2010

diritto o privilegio

In un momento in cui mi rendo conto che Patata sta crescendo e che comincia sempre meno ad aver bisogno della mia presenza costante cado su una intervista al ministro Gelmini e mi chiedo se il fatto che la nostra famiglia viva con mezzo stipendio perché io possa allattare e svezzare mia figlia, prima di tornare al lavoro, sia da considerarsi un privilegio. Abbiamo fatto questa scelta in modo del tutto naturale. Non siamo abituati al lusso, per cui qualche sacrificio in più non ci rattrista. Ma il motivo che ci ha mosso è stato il pieno rispetto del diritto (privilegio?) di Patata di avere, almeno per i primi, fondamentali, mesi della sua vita, una mamma tutta per sé. Ammetto di avere dei momenti in cui preferirei essere al lavoro e parlare con persone che abbiano altri argomenti oltre ai pannolini, le pappe e le nottate insonni. Ma non mi sembra di essere in vacanza. O perlomeno, pur godendomi questi momenti insieme a Carciofo, non mi pare che il mio impegno sia diminuito rispetto a prima, anzi! So solo che quando ritornerò al lavoro, non è detto che mi spetti la stessa mansione, non mi verranno più affidati incarichi che richiedano un impegno maggiore delle otto ore lavorative e molto probabilmente non avrò la stessa possibilità di avanzare nella carriera rispetto ad un collega uomo, per quanto padre. Tuttavia ritengo, rispetto ad un collega uomo, di avere il privilegio di essere donna, di aver contenuto una vita nel mio grembo e di contenerla adesso tra le mie braccia. Io spero che con il tempo si possa cambiare un po' di mentalità e che Patata viva in un mondo in cui i diritti non siano considerati privilegi.

mercoledì 28 aprile 2010

una cosa alla volta

Finché vivevo da sola, potevo gestirmi il tempo come meglio credevo passando da momenti di puro ozio ad altri molto frenetici. E nei momenti frenetici ero capace di fare una tale quantità di cose in poco tempo che io stessa me ne meravigliavo. Patata mi sta insegnando due virtù per me sconosciute: la pazienza e la costanza. E sono ancora ben lungi dall'imparare! Con lei, come con tutti i bébé credo, le cose vanno fatte una alla volta e costantemente, fino alla nausea! Farla dormire nel suo lettino è stato un lavoro lungo (che non è ancora finito). Togliere una poppata per introdurre un pasto completo sembra per il momento un miraggio lontano. Ma questo è un problema mio che credevo sempre di ottenere tutto e subito. Per lei si tratta del corso naturale delle cose, dove ogni progresso richiede una lunga e lenta preparazione. Con quel suo sorriso disarmante che ti scioglie il cuore ha affrontato settimane di fastidio prima di vedere i segnetti bianchi dei dentini, infiniti tentativi prima di girarsi a pancia in giù, strilli di ogni tipo prima di arrivare a formulare le prime magiche sillabe "me, ma ,ba, gu..." e non si sa ancora quanti anni prima di riuscire ad educare una mamma a fare le cose una alla volta...

mercoledì 21 aprile 2010

il linguaggio (non più) segreto dei neonati

Patata sta per raggiungere la soglia del suo primo mezzo anno e come per tutti i passaggi viene spontaneo fare dei bilanci. Passato il momento in cui arrivi a casa ancora provata dal parto, con un fagottino tra le braccia e senza libretto di istruzioni, passati i momenti in cui, quando ti sembra di aver capito qualcosa il fagottino tira fuori dal cilindro un'altra novità (cioè no, quei momenti non passano ma cominci a farci l'abitudine), inizi a goderti un po' le mossettine, i gridolini ed i sorrisi che ci sono sempre stati ma che tu non vedevi perché troppo presa a fare la mamma. E così Patata è diventata piano piano parte della famiglia, un po' come un cucciolo trovato per strada, e tutti e tre abbiamo iniziato a capirci. Per cui la mattina, quando fa finta di lamentarsi so che vuole venire nel lettone con noi: la prendo, la metto tra noi due e lei si gira a regalare i suoi sorrisi ad entrambi ed allunga le manine per toccarci. Questo significa "buongiorno". Così se durante il giorno si scompiglia i riccioli con le manine significa "ho sonno". E se quando vede Carciofo agita le braccine significa "che bello vederti". Quando le dai la pappa e lei dice AMM AMM significa "ok non è dolce come il latte ma è gradevole tutto sommato" e quando si sforza e diventa rossa significa "devo fare la cacca" e così la metto sul vasino e la fa lì. Quando le chiedi "dov'è mamma? dov'è papà?" si gira verso la persona nominata. E se la sera la metto a giocare nel letto e dopo un po' vedo che si stanca, le dico "vuoi la tettina?" lei si gira verso di me con la bocca aperta e sorride. Be' questo vuol dire inequivocabilmente "E me lo chiedi?"

mercoledì 14 aprile 2010

punti di vista

La gente incontra Cavolfiore con Patata "Che bella bambina! L'ha adottata?" - "No, l'ho partorita!" - "Ah ma allora suo marito è..." - "...Africano." - "..." - "...ma che bella che è! Mi scusi eh?" - "Ma si figuri!"
La gente incontra Carciofo con Patata "Che bella bambina! Ma... è tua figlia?" - "Sì" - "Ma allora la madre è..." - "Italiana" - "Ah..." (sguardo sospettoso). Arriva Cavolfiore "Ecco lei è sua madre" -"Ah..." (sospiro di sollievo) "Che bella famiglia, complimenti!" - "Grazie!"