mercoledì 21 aprile 2010

il linguaggio (non più) segreto dei neonati

Patata sta per raggiungere la soglia del suo primo mezzo anno e come per tutti i passaggi viene spontaneo fare dei bilanci. Passato il momento in cui arrivi a casa ancora provata dal parto, con un fagottino tra le braccia e senza libretto di istruzioni, passati i momenti in cui, quando ti sembra di aver capito qualcosa il fagottino tira fuori dal cilindro un'altra novità (cioè no, quei momenti non passano ma cominci a farci l'abitudine), inizi a goderti un po' le mossettine, i gridolini ed i sorrisi che ci sono sempre stati ma che tu non vedevi perché troppo presa a fare la mamma. E così Patata è diventata piano piano parte della famiglia, un po' come un cucciolo trovato per strada, e tutti e tre abbiamo iniziato a capirci. Per cui la mattina, quando fa finta di lamentarsi so che vuole venire nel lettone con noi: la prendo, la metto tra noi due e lei si gira a regalare i suoi sorrisi ad entrambi ed allunga le manine per toccarci. Questo significa "buongiorno". Così se durante il giorno si scompiglia i riccioli con le manine significa "ho sonno". E se quando vede Carciofo agita le braccine significa "che bello vederti". Quando le dai la pappa e lei dice AMM AMM significa "ok non è dolce come il latte ma è gradevole tutto sommato" e quando si sforza e diventa rossa significa "devo fare la cacca" e così la metto sul vasino e la fa lì. Quando le chiedi "dov'è mamma? dov'è papà?" si gira verso la persona nominata. E se la sera la metto a giocare nel letto e dopo un po' vedo che si stanca, le dico "vuoi la tettina?" lei si gira verso di me con la bocca aperta e sorride. Be' questo vuol dire inequivocabilmente "E me lo chiedi?"

2 commenti:

Piccolalory ha detto...

Come è vero!! Momenti meravigliosi :-)

Aivlis ha detto...

;-)