lunedì 28 giugno 2010

chi semina...

Non ci sembra vero ma oggi abbiamo finalmente mangiato le zucchine del nostro orto! Gli orti qui in zona non sono andati benissimo, sia per il clima abituale, sia per questa estate un po' anomala. Abbiamo piantato e seminato, fatto riscaldare l'acqua al sole prima di utilizzarla per annaffiare, zappettato per far respirare le radici, ed atteso... Certo noi siamo degli "absolute beginners" per cui non ci aspettavamo risultati sorprendenti ma è anche vero che il tempo metereologico non è stato dalla nostra parte. Alcune piantine sono cresciute pochissimo, altre sono morte, altre come l'insalata sono letteralmente sparite (ma in questo caso il tempo c'entrava poco). Il basilico, per cui mi immaginavo già di condire dei bei piatti di linguine al pesto, è riuscito a fatica a sopravvivere ed è un ciuffetto di foglie su di un ramo quasi stecchito. Ma finalmente oggi abbiamo raccolto due zucchine e qualche foglia di prezzemolo, che con un po' di uova si sono trasformate in una bella frittata gradita da tutta la famiglia. Riusciremo all'inizio dell'autunno a mettere insieme un vero minestrone? Non ci resta che attendere!

martedì 22 giugno 2010

carciofo e cavolfiore

Quando ho conosciuto Carciofo io parlavo male il francese e lui male l'italiano, ma incredibilmente mi sentivo capita più da lui che da tanti altri. I nostri dialoghi adesso si svolgono prevalentemente in italiano ma l'influenza del francese si fa sempre sentire ed a volte quello che ci diciamo potrebbe apparire incomprensibile ai più. Quello che spero è che risulti comprensibile a Patata ma per il momento pare che ci si capisca bene tutti e tre (con rari momenti di incomprensione). Insomma lui era un tipo romantico ma come solo un uomo sa esserlo. Per chiamarmi con un appellativo carino gli venne in mente "chou-fleur" (cavolfiore). "Ma non puoi chiamare una donna 'Cavolfiore'!" - "Ah no? E perché?" - "Perchè il cavolfiore puzza!" - "Ma no, il cavolfiore è buonissimo!" Be' mi sembrava giusto: quella era la sua logica, una logica maschile. Perché criticare? "Vabbè allora io ti chiamo Carciofo!" - "Perché?" - "Anche il carciofo è un fiore ed è buonissimo...". E così è iniziata la nostra passione per gli... ortaggi!

sabato 19 giugno 2010

cento di questi giorni

è quello che mi sono detta questa mattina alle 6.00, mentre Patata poppava felicemente, dopo tre giorni di sciopero della fame. Ne vorrei anche più di cento ma se fossero anche solo cento non mi dispererei come ho fatto in questi giorni. Patata è stata male, per la prima volta ha avuto la febbre ed io per la prima volta mi sono trovata a fronteggiare il malessere di una bimba così piccola che non è capace di parlare. E' stata dura per me, ma la parte più dura è stata quando non si attaccava più al seno. Il nostro allattamento era partito male ma poi si è ripreso alla grande. Inoltre quando è iniziato lo svezzamento, ho lasciato che fosse lei a scegliere come mangiare e quindi il latte è rimasto ancora il suo alimento principale. Tolto questo era come se non avessi più nulla da offrire. E sono andata in panico. In panico perché non si alimentava e non si idratava, in panico perché avevo paura di perdere il latte, in panico perché infine rischiavo anche un ingorgo. Tre giorni difficili, di tiralatte, di acqua col cucchiaino, di pianti e di lunghissimi sonni per stanchezza e debolezza. Ma infine stamattina si è svegliata ed ha avuto fame: ed ha cercato il seno! Per cui ho pensato che anche se ancora cento giorni di latte di mamma sono pochini, adesso che Patata ha quasi 8 mesi sarebbero comunque sufficienti, per cui: cento di questi giorni (ma anche di più)!

mercoledì 2 giugno 2010

compro o non compro?

Prima che nascesse Patata facevo una lista mentale di ciò che mi sarebbe servito o addirittura leggevo le liste delle altre per trarne ispirazione. Poi da qualche parte ho letto un suggerimento illuminante ossia di non comprare nulla o quasi nulla perché: qualcosa lo avremmo ricevuto in regalo, qualcosa in prestito, qualcosa sarebbe passato dalle mani di una amica o parente alle nostre, molte cose avremmo scoperto (forse un po' tardi) essere inutili, molte altre le avremmo utilizzate ma davvero per poco. E così è stato. A parte i pannolini lavabili che nell'immaginario della gente non sono certo un regalo da fare ad un neonato (e perché poi?) non abbiamo comprato nulla o quasi nulla perché tutto ci è stato regalato e al momento opportuno. Anche adesso, con la sua crescita e le sue nuove esigenze, mi capita di pensare: lo compro o non lo compro? E la risposta il più delle volte è: no. No perché capita sempre che qualcuno te lo regali, no perché puoi sempre trovare qualcosa di adatto o adattato che lo sostituisca, no perché i bambini a questa età ancora si accontentano di cose che non costano nulla, come una pigna o un rotolo di carta con cui giocare. Per cui ancora una volta non compro. Quindi mi godo questa felice parentesi e penso al giorno in cui andrà a scuola...

lunedì 31 maggio 2010

noi due

Ammetto con un po' di vergogna che faccio fatica a separarmi da Patata. Persino quando dorme. A differenza di altre mamme che approfittano dei pisolini diurni per farsi una doccia, fare le pulizie, ritrovare un po' di intimità con il proprio partner (eh sì anche questo è importante!), io ne approfitto per leggere. E nella stanza dove lei dorme, così appena apre gli occhi mi trova lì. Patata non è di quei bambini che si svegliano e parlottano nel lettino. Lei piange. A volte anche prima di svegliarsi. All'inizio questo suo comportamento mi sconvolgeva. Pensavo di aver sbagliato qualcosa, di averle procurato dei traumi. Poi ho capito che lei è così. Fa un po' fatica ad addormentarsi così come a svegliarsi ed in questo è esattamente come me. Ma mentre io, adulta, mi sveglio semplicemente di malumore, lei che ha solo 7 mesi, piange. Ed è del tutto normale. Così, dicevo, ho preso l'abitudine di rimanere con lei. Ma a poco a poco anche io sto cominciando a "svezzarmi", facendo una doccia veloce, riordinando un po' in giro per casa, controllando il timer del forno. All'inizio di corsa, ora con molto più calma. E più passa il tempo, meno mi sento in colpa per questo atteggiamento da "chioccia", perché questa sono io e soprattutto questa è mia figlia. Nel nostro binomio io-te, funziona così e queste sono le nostre regole. Quello che amo di più è che queste regole si trasformano, si evolvono non solo con la sua crescita ma anche con la mia, perché questi momenti ci riguardano entrambe, appartengono a noi due.

sabato 22 maggio 2010

tra le braccia di morfeo


Anche se Patata non è tra quei bambini che fanno tutta una notte di sonno ininterrotto (e l'allattamento al seno a quanto pare non aiuta) ci sono dei momenti in cui posso dire di essermi riposata e mi sveglio di buonumore. Non è sempre così però. Lei fa almeno due poppate notturne e quando ci sono altri elementi disturbanti (suppongo i dentini) si sveglia anche più di tre volte. Però a quanto pare io sono "fortunata" perché se la prendo in braccio e la cullo, lei si riaddormenta mentre so di mamme che passano intere nottate in bianco. Be' tutto questo per dire che ieri tra mamme si è parlato di Nopron, termine che se ci penso fino a poco tempo fa non sapevo neanche esistesse. E' un medicinale, un antistaminico dicono, classificato come ipnotico. E si dà ai bambini a partire dai 6 mesi. Io, ripeto sono tra le fortunate ma a quanto pare ci sono mamme che non chiudono occhio da mesi e vi ricorrono. Non so cosa farei se non chiudessi occhio da mesi. Però. Si dice che i bimbi fino a 3 o 4 anni abbiano dei ritmi sonno-veglia diversi da quelli degli adulti. Si dice che i piccoli rituali come il massaggio, il bacio della buonanotte, la lettura di una fiaba, ecc, aiutino a conciliare il sonno. Si dice che le piccole grandi conquiste, come imparare a girarsi, a stare seduti, a camminare, possano temporaneamente disturbare questi ritmi, così come sicuramente disturba il dolore e fastidio dei dentini. Si dice che tensioni familiari, grandi cambiamenti come un trasloco, la nascita di un fratellino, l'inizio della scuola possano influire. Insomma si dicono tante cose che ti fanno capire perché possano esistere episodi di sonno disturbato e soprattutto che si tratta di eventi temporanei. Per cui potesti fare notti in bianco forse per mesi ma mai per tutta la vita. Certo la qualità di vita di un genitore che dorme poco da mesi non è molto alta, ma non esistono altre strategie meno invasive, senza effetti collaterali e che non creino assuefazione o dipendenza per far dormire i nostri piccoli? Me lo chiedo e intimamente spero che, se Patata divenisse insonne, sia capace di trovare una risposta.

lunedì 17 maggio 2010

maggio pazzerello


Finalmente il sole ha deciso di uscire allo scoperto e noi con lui! Patata ha una passione per l'erba del prato e non si stancherebbe mai di strapparla, annusarla e... tentare di mangiarla, perché no? Io invece mi godo il tepore e la vista del nostro orticello che a poco a poco sta progredendo. Le piante sono ancora piccole, noi tanto inesperti, ma annaffiare prima del tramonto è stata una delle cose che oggi mi ha regalato quella sensazione di pace che ha dato senso alla mia giornata.

sabato 15 maggio 2010

con le mani in pasta

Per lo svezzamento di Patata rimango in bilico tra l'apprensione ed un atteggiamento simil zen. Ha deciso che le cose mollicce non le piacciono, ma ha anche capito che le cose mollicce richiedono il cucchiaino, per cui ora rifiuta il cucchiaino. E non vuole essere imboccata. Quindi i suoi pasti si compongono di verdure lessate, pasta lessata, carne ai ferri e varie altre cose che può afferrare con le sue manine e portare alla bocca (e non solo alla bocca...)Questo è esattamente il principio dell'autosvezzamento direte voi! Certo, facile a dirsi! Ma la madre apprensiva che c'è in me, una volta appurato che almeno non si strozzi e riesca a gestire i piccoli (e grandi!) pezzi, si chiede quando potrà mai fare un pasto completo... Poi la mamma zen le risponde che prima o poi lo farà eccome! E meglio degli altri bambini che mangiano le pappe, visto che lei mangia i fusilli! Ed io fra queste due madri che faccio? Per il momento mi limito ad osservarla: sarà pure una normale bambina, ma quando mangia così è meglio della tv!

domenica 9 maggio 2010

non è mai troppo presto (nati per leggere)

Ieri pomeriggio abbiamo approfittato del sole un po' palliduccio per farci una passeggiata, io e Patata da sole, e ci siamo trovate nel cortile della biblioteca comunale da dove si può ammirare un panorama del nostro paesino. Ho visto la porta aperta e sono entrata per curiosare. Alla bibliotecaria ho detto: "Do' un'occhiata,... per lei invece è troppo presto" Ma lei mi fa "Ma no, non è troppo presto, aspetti un po'" e mi porta dei librini di stoffa colorati che Patata ha immediatamente afferrato e messo in bocca (sì lo so, ... i germi! Ma si farà gli anticorpi, ho pensato) L'ha fatta sedere su una mini sediolina appoggiata ad un coloratissimo 'libro/cuscino' e lei tutta felice mandava gridolini di gioia e masticava i suoi librini. Le ha fatto anche una tessera e così ci siamo portate a casa un bel librino in stoffa con applicazioni colorate ed effetti sonori e dei libri/cubi con gli animali. Per la mamma, un paio di libri su alimentazione e svezzamento (per restare in tema... mangereccio). E così, per caso, Patata è diventata la più giovane tesserata della biblioteca!

venerdì 30 aprile 2010

diritto o privilegio

In un momento in cui mi rendo conto che Patata sta crescendo e che comincia sempre meno ad aver bisogno della mia presenza costante cado su una intervista al ministro Gelmini e mi chiedo se il fatto che la nostra famiglia viva con mezzo stipendio perché io possa allattare e svezzare mia figlia, prima di tornare al lavoro, sia da considerarsi un privilegio. Abbiamo fatto questa scelta in modo del tutto naturale. Non siamo abituati al lusso, per cui qualche sacrificio in più non ci rattrista. Ma il motivo che ci ha mosso è stato il pieno rispetto del diritto (privilegio?) di Patata di avere, almeno per i primi, fondamentali, mesi della sua vita, una mamma tutta per sé. Ammetto di avere dei momenti in cui preferirei essere al lavoro e parlare con persone che abbiano altri argomenti oltre ai pannolini, le pappe e le nottate insonni. Ma non mi sembra di essere in vacanza. O perlomeno, pur godendomi questi momenti insieme a Carciofo, non mi pare che il mio impegno sia diminuito rispetto a prima, anzi! So solo che quando ritornerò al lavoro, non è detto che mi spetti la stessa mansione, non mi verranno più affidati incarichi che richiedano un impegno maggiore delle otto ore lavorative e molto probabilmente non avrò la stessa possibilità di avanzare nella carriera rispetto ad un collega uomo, per quanto padre. Tuttavia ritengo, rispetto ad un collega uomo, di avere il privilegio di essere donna, di aver contenuto una vita nel mio grembo e di contenerla adesso tra le mie braccia. Io spero che con il tempo si possa cambiare un po' di mentalità e che Patata viva in un mondo in cui i diritti non siano considerati privilegi.

mercoledì 28 aprile 2010

una cosa alla volta

Finché vivevo da sola, potevo gestirmi il tempo come meglio credevo passando da momenti di puro ozio ad altri molto frenetici. E nei momenti frenetici ero capace di fare una tale quantità di cose in poco tempo che io stessa me ne meravigliavo. Patata mi sta insegnando due virtù per me sconosciute: la pazienza e la costanza. E sono ancora ben lungi dall'imparare! Con lei, come con tutti i bébé credo, le cose vanno fatte una alla volta e costantemente, fino alla nausea! Farla dormire nel suo lettino è stato un lavoro lungo (che non è ancora finito). Togliere una poppata per introdurre un pasto completo sembra per il momento un miraggio lontano. Ma questo è un problema mio che credevo sempre di ottenere tutto e subito. Per lei si tratta del corso naturale delle cose, dove ogni progresso richiede una lunga e lenta preparazione. Con quel suo sorriso disarmante che ti scioglie il cuore ha affrontato settimane di fastidio prima di vedere i segnetti bianchi dei dentini, infiniti tentativi prima di girarsi a pancia in giù, strilli di ogni tipo prima di arrivare a formulare le prime magiche sillabe "me, ma ,ba, gu..." e non si sa ancora quanti anni prima di riuscire ad educare una mamma a fare le cose una alla volta...

mercoledì 21 aprile 2010

il linguaggio (non più) segreto dei neonati

Patata sta per raggiungere la soglia del suo primo mezzo anno e come per tutti i passaggi viene spontaneo fare dei bilanci. Passato il momento in cui arrivi a casa ancora provata dal parto, con un fagottino tra le braccia e senza libretto di istruzioni, passati i momenti in cui, quando ti sembra di aver capito qualcosa il fagottino tira fuori dal cilindro un'altra novità (cioè no, quei momenti non passano ma cominci a farci l'abitudine), inizi a goderti un po' le mossettine, i gridolini ed i sorrisi che ci sono sempre stati ma che tu non vedevi perché troppo presa a fare la mamma. E così Patata è diventata piano piano parte della famiglia, un po' come un cucciolo trovato per strada, e tutti e tre abbiamo iniziato a capirci. Per cui la mattina, quando fa finta di lamentarsi so che vuole venire nel lettone con noi: la prendo, la metto tra noi due e lei si gira a regalare i suoi sorrisi ad entrambi ed allunga le manine per toccarci. Questo significa "buongiorno". Così se durante il giorno si scompiglia i riccioli con le manine significa "ho sonno". E se quando vede Carciofo agita le braccine significa "che bello vederti". Quando le dai la pappa e lei dice AMM AMM significa "ok non è dolce come il latte ma è gradevole tutto sommato" e quando si sforza e diventa rossa significa "devo fare la cacca" e così la metto sul vasino e la fa lì. Quando le chiedi "dov'è mamma? dov'è papà?" si gira verso la persona nominata. E se la sera la metto a giocare nel letto e dopo un po' vedo che si stanca, le dico "vuoi la tettina?" lei si gira verso di me con la bocca aperta e sorride. Be' questo vuol dire inequivocabilmente "E me lo chiedi?"

mercoledì 14 aprile 2010

punti di vista

La gente incontra Cavolfiore con Patata "Che bella bambina! L'ha adottata?" - "No, l'ho partorita!" - "Ah ma allora suo marito è..." - "...Africano." - "..." - "...ma che bella che è! Mi scusi eh?" - "Ma si figuri!"
La gente incontra Carciofo con Patata "Che bella bambina! Ma... è tua figlia?" - "Sì" - "Ma allora la madre è..." - "Italiana" - "Ah..." (sguardo sospettoso). Arriva Cavolfiore "Ecco lei è sua madre" -"Ah..." (sospiro di sollievo) "Che bella famiglia, complimenti!" - "Grazie!"

lunedì 12 aprile 2010

prima pappa

Non ho potuto resistere. Non ho aspettato i sei mesi. D'altronde lei faceva già colazione con latte (mio) e corn flakes! E allora oggi mi sono lanciata. Una carota, una patata e una zucchina (non dell'orto, peccato!) il loro brodetto di cottura, un po' di olio e parmigiano e via. Non era male come odore e nemmeno come sapore. E la piccola ha gradito: dopo il primo curioso assaggio, ha voluto subito l'altro e quando mi sono alzata per cambiare cucchiaio ha creduto che fosse finito e si è messa a piangere! Per poi smettere quando le ho offerto di nuovo il cucchiaio! Ovviamente dopo un po' si è stancata, si è attaccata al seno e via! Non so perchè ma tutto quello che fa continua meravigliosamente a stupirmi. La vedo crescere ogni giorno di più, fare progressi ed anche se sono cose che fanno tutti i bambini, mi sorprendo ad osservarla come se la bambina fossi io.

sabato 10 aprile 2010

la bottega del latte

la bottega del latte fu inaugurata il 23 Ottobre 2009, giorno in cui nacque la sua unica cliente. I primi tre giorni non c'era produzione, almeno così dicevano le infermiere dell'ospedale. Pesavano la cliente, lasciavano che si servisse della bottega, la ripesavano "Zero, signora" e poi le offrivano il loro latte industriale. La padrona della bottega ci rimaneva sempre un po' male, ci teneva a non perdere la sua unica cliente ma sapeva che se avesse continuato a non produrre quella si sarebbe rivolta ad un'industria più efficiente. Il terzo giorno dall'inaugurazione, la padrona, la bottega, le due operaie e la piccola cliente tornarono a casa. In bottega, prodotto delle speranze e delle preghiere, c'era una quantità spropositata di latte ma la cliente, ormai abituata al latte facile delle industrie non ne voleva più sapere. La padrona era sempre più delusa ma non rassegnata. Il giorno dopo, ancora sofferente per la fatica, con la sua piccola cliente tra le braccia, si presentò da una consulente per farsi aiutare. "Devi comprare una tiralatte per svuotarlo un po' quel seno se no ti viene un'ingorgo. Offriglielo quando è più morbido e vedrai che si attaccherà meglio" La padrona comprò così un finto cliente, una specie di robot, che si servisse del suo latte in modo che le operaie potessero continuare il proprio lavoro, intanto insisteva con la cliente vera perché apprezzasse un po' di più il suo prodotto. Pur di farglielo assaggiare, lo travestiva da latte industriale, e la cliente effettivamente lo gradiva. Giorno dopo giorno, tra canzoncine, suppliche e preghiere la piccola cliente decise di abbandonare definitivamente il latte industriale per quello di bottega. E si rese conto che era molto meglio: sempre alla giusta temperatura, un po' più dolce all'inzio e un po'più nutriente alla fine, inoltre aveva un sapore ed un odore che le ricordavano i mesi in cui se ne stava avvolta in una calda liquida copertina e non soffriva né di fame né di sete. La padrona era soddisfatta. Però a questo punto la cliente cominciava a pretendere troppo: voleva latte di giorno e di notte, a volte passava solo un'ora dall'ultima volta in cui si era servita. La padrona era preoccupata di non poter produrre abbastanza e le operaie erano stanche. Stanche e doloranti. Così doloranti che quasi non sopportavano più di lavorare. "Cura bene l'attacco" disse la consulente "e non ti preoccupare per i dolori, se non hai ragadi è meglio così: puoi continuare ad attaccarla. Se vuoi puoi tirarlo con la tiralatte ma poi glielo devi dare con il biberon e sei al punto di prima" La padrona allora strinse un fazzoletto tra i denti e continuò. Giorno dopo giorno le due operaie si abituarono a lavorare ai ritmi intensi richiesti dalla piccola cliente. C'erano dei momenti in cui c'era un picco di richiesta ed era necessario un aumento della produzione: bisognava fare gli straordinari, e loro senza lamentarsi, lavoravano di più. Sono 5 mesi e mezzo ormai che la bottega produce latte. La piccola cliente è più che raddoppiata di peso ed è alta 17 cm in più da quel 23 Ottobre, ma la bottega, tra alti e bassi produce ancora e la padrona fa orecchio di mercante quando le dicono "Il latte dopo un po' diventa come acqua" - "Guarda che ti esaurisci" - "Devi toglierle la poppata notturna" - "Devi allungare le pause tra una poppata e l'altra" - "Non più di 15 minuti da un seno e poi le dai l'altro". Lei e la cliente hanno ormai raggiunto un'intesa. Entrambe sanno che la cliente prima o poi si rivolgerà ad altre fonti ma finora la bottega è stata tutto ciò che le serviva e che desiderava e finché ci sarà lei, la piccola cliente, a richiedere latte, la bottega lo produrrà.

Per questo post ho preso spunto da piccolalori. Grazie!

venerdì 9 aprile 2010

le mamme ed il sudoku

Ho scoperto che lo fa anche mia sorella. Lei come mamma ha uno stile molto diverso dal mio. Ammesso che io abbia uno stile. Siamo anche rimaste incinte in circostanze molto diverse ed il nostro menage familiare è molto diverso. Ma anche lei come me trova che il massimo della goduria sia richiudersi in bagno e giocare al sudoku. Il che la dice lunga su come è articolata la giornata di una madre...

martedì 6 aprile 2010

dolce dormire

L'esperimento lettino procede, ed anche la mia convinzione che si tratti della cosa giusta, e se non è giusta per Patata almeno lo è per le mie costole. Perchè la nostra piccola (si fa per dire) è già grande quanto una bambina di un anno (ed anche io e Cavolfiore non siamo quello che si dice due fuscelli...) in più scalcia come un atleta di kickboxing con le sue gambotte poderose ed ha la tendenza a mettersi di traverso per cui Carciofo e Cavolfiore ad un certo punto si trovano ai bordi del letto e lei al centro, di traverso e per di più con le braccia allargate. Per fortuna ci ha pensato il cuginetto, ospite da noi per tre giorni a sballarle gli orari. Ora va a letto più tardi e quindi (miracolo) si risveglia più tardi per la poppata che da notturna è passata a mattutina. Io incrocio le dita ed aspetto lo svezzamento perchè questo equilibrio potrebbe essere interrotto e quindi potrebbe peggiorare la situazione, oppure migliorare (ma sì un po' di sano ottimismo)!

sabato 3 aprile 2010

di che colore è la famiglia

Certe cose te le aspetti. Le aspetti al varco in un certo senso. Ma quando capitano ti sorprendono ugualmente, per la modalità con cui avvengono e perché in ogni caso non puoi prevedere tutto. Mi spiego meglio. Noi siamo una famiglia mista: Carciofo è africano, io italiana. La nostra piccola Patata è un meraviglioso esempio di bambina mezzosangue: non assomiglia a nessuno dei due, è come un mondo a parte. In un paese di 4.000 abitanti una famiglia così si nota, soprattutto perchè gli stranieri si è soliti vederli accompagnati da altri stranieri. L'unica eccezione i bambini: nelle scuole puoi veder giocare dei bambini di nazionalità diverse nello stesso identico modo: come bambini. Questa mattina suonano alla porta ed aprendo vedo una mamma con due bambini presumo sui 3 e 5 anni. "E' venuto per chiederti scusa" fa la mamma accennando al maggiore e rivolgendosi a mio marito. "Per cosa?" fa mio marito sorpreso. "Per le parole offensive che ieri ti hanno rivolto lui ed i suoi amici!" Noi non ci siamo accorti di niente, eravamo in giardino, c'era un bel sole, si sentiva un vociare di bimbi, tutto qui! "Su, allora!" - "Scusa..." fa lui con l'entusiasmo di un condannato a morte. "Non ti preoccupare" Risponde mio marito. "Dai, venite a conoscere la nostra bambina" li invito. "Vedi? Lei non è nè bianca nè nera!" I due piccoli sorridono ed anche lei ricambia con la sua bocca sdentata. E così, anche se rimango sempre un po' preoccupata per il futuro, ho avuto la prova che, se dovesse succedere ancora, ci potrebbe essere sempre un'altra mamma in gamba ed un altro sorriso chiarificatore.

giovedì 1 aprile 2010

io dormo da solo...

da qualche giorno il letto è ritornato a 2 piazze... Ci hanno regalato un lettino per Patata ed abbiamo provato a mettercela per dormire. Prima di tutto abbiamo dormito 2 giorni con i lenzuolini sotto il cuscino per far prendere il nostro odore, poi abbiamo sistemato il lettino accanto al nostro, posizionato il giochino con le apine che prima era montato sul nostro letto matrimoniale ed infine ad accoglierla c'è stato anche Kirikù il suo pupazzo preferito. Lei ha giocato con il suo pupazzo finché non si è stancata e poi è venuto il momento dell'ultima (si fa per dire) poppata. Quindi tecnicamente quando l'ho messa giù non era cosciente del fatto che fosse nella culla. Io invece mi sentivo strana, un po' sola ed un po' vuota come quando hai appena partorito. Lei ha dormito, svegliandosi come al solito per le poppate notturne. E la mattina quando ha aperto gli occhi io ero lì e mi ha sorriso. Poi ho iniziato a trovare dei difetti a questo nuovo modo di dormire, ad esempio, lei ogni tanto piange nel sonno, lo faceva anche prima ma io ero lì ed allungavo la mano facilmente per accarezzarla e calmarla, ora è un po' più scomodo, così com'è scomodo tirarla su dal lettino e metterla nel mio letto due o tre volte la notte per poppare. E poi non sono sicura di come la vesto perché quando dormiva con noi le mettevo un pigiamino leggero perché era sufficiente il nostro calore. Adesso la metto in un sacco nanna ma mi sembra sempre più freddo rispetto ai corpi di mamma e papà. Insomma sono partita in quarta credendo di fare la cosa giusta ma ora mi sto pentendo. Forse sono io quella che ha bisogno del co-sleeping e non lei...

martedì 30 marzo 2010

io mi svezzo da solo?

Patata ha ormai compiuto 5 mesi e dimostra un grande interesse nei confronti di quello che mangiamo. Imita persino i nostri movimenti di masticazione. Ho letto che è un segnale per iniziare lo svezzamento, insieme alla comparsa dei dentini ed alla capacità di stare seduti da soli. Per il momento sta seduta sulle nostre gambe e si regge bene ma di dentini neanche l'ombra. Ovviamente sto cominciando a pensare allo svezzamento e sono un po' disorientata. Leggendo qua e là, gli schemi per la preparazione delle pappe e per l'introduzione dei cibi allergizzanti sono molto diversi ed a volte in totale conflitto tra loro. Inoltre si parla anche di questa teoria dell'autosvezzamento che sembrerebbe una moda ma in realtà è il modo in cui sono stati svezzati i bambini fino a, non so diciamo 100 anni fa? E senza andare troppo lontani, ai miei tempi (mi sembra di essere mia nonna) si dava ai bambini sdentati come la mia, una bella fetta di pane da mordicchiare e succhiare, contenente il tanto famigerato glutine! Che fare? Non lo so proprio. Da un lato queste insipide pappine non mi entusiasmano (e chissà se entusiasmeranno lei) dall'altro avrei un po' paura a farle mangiare direttamente, che so, pasta e cime di rape. Però stamattina a colazione, lei come al solito ci osservava molto attentamente, per curiosità le ho dato un corn flake. Lei ha allungato la manina, lo ha osservato bene, preso delicatamente tra indice e pollice... e se l'è ficcato in bocca. L'espressione non era delle più felici ma poi... ha voluto subito un altro! Visto che non mi fido poi così tanto dei pediatri, forse è il caso che mi fidi della mia bambina...

sabato 27 marzo 2010

pink lady

I vestitini di Patata ci sono stati regalati per cui già prima della nascita era tutto un tripudio di rosa. Se li avessi comprati avrei scelto il rosa? Propabilmente sì ma non come total look. Mi chiedo se fin dalla nascita una bambina debba necessariamente essere femminile. Me lo chiedo perché ad esempio i vestitini da bambina saranno certo carini ma decisamente più scomodi rispetto alle tutine oppure a dei semplici pantaloni e maglietta. Ho provato a metterle alcune delle cose che ci hanno regalato, giusto per vedere come stava, ma poi gliele ho tolte subito dopo quasi scusandomi con lei di essere stata così frivola. Una vestina scamiciata con camicetta sotto e calzemaglie... una fatica!!! E lei che si contorceva. Per non parlare delle scarpine, che senso ha far indossare delle scarpine ad un bebé che non cammina? Quindi adesso le metto pantaloncini e maglietta e calze (perchè è così alta che molte delle tutine non le vanno più) e se sono rosa ok, altrimenti va bene qualsiasi colore. E quando mi dicono "che bel bambino" se è vestita di blu io per il momento puntualizzo, tra un po' dirò grazie e via! E proprio così necessario distinguere i sessi a questa età?

lunedì 22 marzo 2010

lenta primavera

E siamo ufficialmente nella primavera anche se il tempo continua a rimanere uggioso. Il vicino di giardino ha già cominciato a vangare ma noi stiamo ancora cercando di capire come si vive in questa casa ed in questo paesino quindi il nostro giardino è rimasto allo stato brado. Ci limitiamo a fare qualche piccola passeggiata e sederci a prendere un po' di sole con la piccola. E' inutile dirlo, io sono lenta, molto lenta. Se n'è accorta anche la pediatra: "Signora se ci mette dieci minuti a spogliarla ce ne restano solo cinque per la visita..." Ma non mi lascio impressionare, sto tentando di scrollarmi di dosso l'immagine irraggiungibile di madre efficiente e cercare di essere una madre sufficiente che è già molto difficile. Quindi il giardino rimane com'è: serve solo per farci delle micro-passeggiate. Quando avremo voglia coltiveremo qualche zucchina e qualche fiore, per il momento ci limitiamo a constatare che di fiori ce ne sono: pratoline, nontiscordardime ed anche le ortensie che non sono mai riuscita a far sopravvivere sul balcone del condominio di città!

sabato 20 marzo 2010

mamma è anche cibo...

Ho una vera attrazione per aglio e cipolla (probabilmente un po' meno mio marito per me, ... dopo) ma anche per tanti altri alimenti sconsigliati in allattamento. Ma fortunatamente ho una bambina che mangia... eccome se mangia! Quindi ho sempre pensato che fosse una scemenza questa storia dei cibi che danno un sapore al latte, altrimenti la mia piccola avrebbe sentito di tutto: dal peperoncino al cavolfiore, dal curry alle verze, per non parlare di fagioli, lenticchie ed affini. Però ieri mi è venuta la felice idea di accompagnare il pollo con l'hummus, una salsa a base di ceci e pasta di sesamo, con tanto aglio crudo. E credetemi se vi dico che il prodotto giornaliero della mia bambina non pareva affatto popò da lattanti!

giovedì 18 marzo 2010

Portare i bambini...

in gravidanza mi sono molto informata sull'argomento, e prima che Patata nascesse ho comprato una fascia lunga ed ho chiesto a mia madre di cucire un mei tai. Io e Carciofo abbiamo fatto tutte le prove con un bambolotto. Bello, bellissimo portare i bambini. Poi è nata Patata. E non sapevo neanche come tenerla in braccio figuriamoci metterla nella fascia. Ci ho provato poche settimane dopo. Era ancora una piccola neonata inconsapevole. C'è rimasta senza fiatare. Poi un giorno, c'era il sole "Che bello, la metto nella fascia ed usciamo!" Una tragedia! Piangeva e si dimenava. Io disperata. Ok proviamo il mei tai. "Uèèèèè" ancora. Poi si addormenta stremata allora finalmente usciamo con questo benedetto mei tai. Al consultorio una mamma con il suo angelico bimbo biondo completamente fasciato addosso a lei mi dice che devo stringere bene la fascia. Ma niente, lei non ama essere costretta. Allora dopo molti tentativi e pianti riesco a regolare bene le bretelle del mei tai e giungiamo ad un compromesso. Io cerco di fare veloce, lei piange poco, giusto per lamentarsi un po'. Infine mi regalano un bel marsupio super tecnologico. Ci sta benissimo. E non piange. Abbandono la fascia ed il mei tai. Ma non mi arrendo. A distanza di 5 mesi dal parto finalmente riesco a realizzare una (ed una sola) posizione della fascia ed a metterla nel mei tai senza farla piangere. Ora pesa quasi 8 kg e la schiena a lungo andare fa male. Vorrei provare a portarla sulle spalle e quando osservo su youtube la facilità con cui le supermamme si caricano i bambini sulla schiena e spiegano quanto sia facile e quanto sia bello, mi sento un'inetta. Forse quando imparerà a camminare ci riuscirò a portarla sulla schiena...

mercoledì 17 marzo 2010

Montagne di panni

Prima stiravo raramente. Ora non stiro del tutto. In questa casa il ferro da stiro è stato abolito. Così io cerco sempre di indossare magliette semplici perchè si stirano addosso. I jeans non si stirano, questa è una legge non scritta ma sempre valida. Le lenzuola si piegano e poi ci si siede sopra per un po'. Così anche Carciofo si è adattato alla situazione e non si lamenta. I vestiti di Patata sono un capitolo a parte... Piccoli, poco maneggevoli. Cerco sempre di stirarli con le mani e piegarli il più semplicemente possibile ma davvero occupano tanto volume. Ora si sono aggiunti i pannolini lavabili. E sì, Cavolfiore nonostante lo stress e l'ansia da prestazione da neo-mamma ha in fondo un'anima ecologica. Per cui la casa è invasa da montagne di panni. E siamo solo in tre. Mi chiedo come facciano ste eco-mamme a sopravvivere. C'è da diventar pazzi. Oppure bisognerebbe tagliare su qualche attività che ruba il tempo alla gente, come vedere la tv o stirare, appunto. Per il momento mi limito a non stirare. Per la tv c'è ancora tempo. La spegneremo quando Patata sarà in grado di intendere e di volere (cioè molto presto, credo).

lunedì 15 marzo 2010

Letto a tre piazze

A volte penso a quando ero single e quel letto ad una piazza e mezza era solo tutto per me. Poi è arrivato Carciofo. E si stava bene soprattutto in inverno. Poi è arrivata la panza. E già cominciavo a sentirmi scomoda. E metti un cuscino tra le gambe, e metti un'altro tra me e Carciofo (sempre più confinato in un angolo del letto). Poi è arrivata Patata. Dopo 2 giorni di molla e prendi dalla carozzina, con i dolori del post parto e le difficoltà dell'allattamento, l'ho messa a dormire tra noi due e ... miracolo... si dormiva! Lei si svegliava un paio di volte per poppare e tra una poppata e l'altra potevo riaddormentarmi senza difficoltà! Una pacchia. Ora ha quasi 5 mesi, beve ancora il mio latte, è raddoppiata di peso (e volume) e dorme ancora con noi. E si sveglia 3 o 4 volte per notte. La peddy dice che è un vizio. A me sembra che sta bambina abbia fame per cui le do da mangiare. E così si dorme male, almeno noi due adulti, Carciofo e Cavolfiore. Perchè la Patata dorme, beata. Ci vorrebbe un letto a 3 piazze. Ma se avremo un altro figlio che si fa?