sabato 10 aprile 2010

la bottega del latte

la bottega del latte fu inaugurata il 23 Ottobre 2009, giorno in cui nacque la sua unica cliente. I primi tre giorni non c'era produzione, almeno così dicevano le infermiere dell'ospedale. Pesavano la cliente, lasciavano che si servisse della bottega, la ripesavano "Zero, signora" e poi le offrivano il loro latte industriale. La padrona della bottega ci rimaneva sempre un po' male, ci teneva a non perdere la sua unica cliente ma sapeva che se avesse continuato a non produrre quella si sarebbe rivolta ad un'industria più efficiente. Il terzo giorno dall'inaugurazione, la padrona, la bottega, le due operaie e la piccola cliente tornarono a casa. In bottega, prodotto delle speranze e delle preghiere, c'era una quantità spropositata di latte ma la cliente, ormai abituata al latte facile delle industrie non ne voleva più sapere. La padrona era sempre più delusa ma non rassegnata. Il giorno dopo, ancora sofferente per la fatica, con la sua piccola cliente tra le braccia, si presentò da una consulente per farsi aiutare. "Devi comprare una tiralatte per svuotarlo un po' quel seno se no ti viene un'ingorgo. Offriglielo quando è più morbido e vedrai che si attaccherà meglio" La padrona comprò così un finto cliente, una specie di robot, che si servisse del suo latte in modo che le operaie potessero continuare il proprio lavoro, intanto insisteva con la cliente vera perché apprezzasse un po' di più il suo prodotto. Pur di farglielo assaggiare, lo travestiva da latte industriale, e la cliente effettivamente lo gradiva. Giorno dopo giorno, tra canzoncine, suppliche e preghiere la piccola cliente decise di abbandonare definitivamente il latte industriale per quello di bottega. E si rese conto che era molto meglio: sempre alla giusta temperatura, un po' più dolce all'inzio e un po'più nutriente alla fine, inoltre aveva un sapore ed un odore che le ricordavano i mesi in cui se ne stava avvolta in una calda liquida copertina e non soffriva né di fame né di sete. La padrona era soddisfatta. Però a questo punto la cliente cominciava a pretendere troppo: voleva latte di giorno e di notte, a volte passava solo un'ora dall'ultima volta in cui si era servita. La padrona era preoccupata di non poter produrre abbastanza e le operaie erano stanche. Stanche e doloranti. Così doloranti che quasi non sopportavano più di lavorare. "Cura bene l'attacco" disse la consulente "e non ti preoccupare per i dolori, se non hai ragadi è meglio così: puoi continuare ad attaccarla. Se vuoi puoi tirarlo con la tiralatte ma poi glielo devi dare con il biberon e sei al punto di prima" La padrona allora strinse un fazzoletto tra i denti e continuò. Giorno dopo giorno le due operaie si abituarono a lavorare ai ritmi intensi richiesti dalla piccola cliente. C'erano dei momenti in cui c'era un picco di richiesta ed era necessario un aumento della produzione: bisognava fare gli straordinari, e loro senza lamentarsi, lavoravano di più. Sono 5 mesi e mezzo ormai che la bottega produce latte. La piccola cliente è più che raddoppiata di peso ed è alta 17 cm in più da quel 23 Ottobre, ma la bottega, tra alti e bassi produce ancora e la padrona fa orecchio di mercante quando le dicono "Il latte dopo un po' diventa come acqua" - "Guarda che ti esaurisci" - "Devi toglierle la poppata notturna" - "Devi allungare le pause tra una poppata e l'altra" - "Non più di 15 minuti da un seno e poi le dai l'altro". Lei e la cliente hanno ormai raggiunto un'intesa. Entrambe sanno che la cliente prima o poi si rivolgerà ad altre fonti ma finora la bottega è stata tutto ciò che le serviva e che desiderava e finché ci sarà lei, la piccola cliente, a richiedere latte, la bottega lo produrrà.

Per questo post ho preso spunto da piccolalori. Grazie!

2 commenti:

Piccolalory ha detto...

Grazie a te, sono commossa! Anche per me è stata molto dura... ma ancora oggi è una gioia immensa!!!

Aivlis ha detto...

già, dicono che allattare sia un gesto naturale, be' lo è ma a volte inizia in modo non del tutto naturale e allora sono guai. E' facile scoraggiarsi, devi essere veramente motivata per iniziare l'allattamento e portarlo avanti per mesi. Poi nonostante i problemi (che non finiscono ma si trasformano) chissà perchè ti rimane sempre l'intima sensazione di aver fatto la cosa giusta. Ed io sono solo a metà strada...